Una riscrittura della Sacre du Printemps, opera ballettistica creata nel 1913 da tre grandi figure innovatrici del 900: Sergey Djagilev, Vaclav Nijinskij e Igor Stravinski che insieme diedero vita a un evento rivoluzionario, segnando la storia e affascinando il mondo intero.
In ogni metamorfosi e grande cambiamento dell’essere umano, la morte è sempre al fianco della vita, manifestandosi come un rito di passaggio o di rivoluzione interiore.
Nel mondo animale e vegetale la compresenza di vita e morte diviene ancora più letterale; spesso la morte fa parte del processo fecondativo, e la vita pullula sulle carcasse decomposte. Soprattutto nel mondo degli insetti, dei semi e delle muffe la morte è una presenza espansa: la morte è un invito alla vita.
La rigenerazione ciclica delle stagioni e della fecondità della terra non sono un percorso lineare, ma lo sconquasso di tutti gli elementi. La primavera è il periodo di massimo turbamento e il terrore dell’esistenza si fonde alla gioia vertiginosa dell’esserci.